Siamo una comunità tecnico-scientifica. La maggior parte di noi condivide, tra gli altri, studi di microbiologia, virologia, biostatistica. Diversi di noi ne hanno fatto un ambito di lavoro e ricerca, non nel settore medico ma in quelli connessi (per i riflessi sulla qualità della vita) delle produzioni vegetali ed animali.
Le scienze della vita, fatte salve le debite differenze di specie, hanno le stesse regole. Come professionisti di area tecnico-scientifica e di solide basi biologiche abbiamo il dovere di facilitare la comunicazione – attraverso i nostri canali istituzionali e personali- trasparente e scientificamente rigorosa. Dobbiamo contribuire ad amplificare e trasferire le informazioni che ci pervengono, in questa fase di stretta emergenza, dai colleghi impegnati sul fronte caldissimo della sanità pubblica.
Il codice deontologico a cui ogni professione si attiene (o dovrebbe attenersi….) per noi significa di più poiché la nostra formazione ci conferisce una maggiore capacità di lettura dei fatti rispetto ad altri concittadini.
Abbiamo dunque l’obbligo morale di contribuire ad un’informazione corretta, a seguire scrupolosamente le linee guida emanate dai provvedimenti locali e nazionali (sia nella prassi professionale che in quella privata) ed a condividere con la comunità notizie ed informazioni scientificamente corrette nell’intento di contribuire alla consapevolezza collettiva ed alla migliore comprensione della realtà.
Le inevitabili ripercussioni che l’attuale emergenza avrà anche sul nostro lavoro, che comprende un alto grado di relazioni, saranno un fardello di cui non sono note le dimensioni che assumerà. Tuttavia come famiglia professionale dovremo anteporre un interesse generale a quello, legittimo, individuale sperando di indurre un effetto moltiplicatore di buone pratiche salutare per tutti.
Siamo attori fondamentali della filiera alimentare e della produzione di diversità ambientale e biologica e ciò ci attribuisce l’onore- con conseguente onere – di parlare di vita e salute con l’unico linguaggio che dobbiamo tenere al centro che è quello della scienza.
Scrivo queste righe a nome mio e del Consiglio dell’Ordine.
Fabio Palazzo, presidente Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Liguria